Avere la certificazione Socrem Milano vuol dire essere regolarmente affiliati e godere dei diritti garantiti dalla più grande società di cremazione italiana, punto di riferimento per coloro che hanno scelto la cremazione quale modalità di trattamento finale del proprio corpo.
La Socrem Milano è il punto di riferimento per il relativo territorio, dedicato a tutti coloro che desiderano essere cremati dopo la morte. Socrem si occupa di custodire le ultime volontà di queste persone, sia in tema di cremazione, che di eventuale dispersione delle ceneri. Al momento del trapasso, Socrem agisce legalmente con l’obiettivo di far rispettare tali indicazioni.
Socrem: cos’è e qual è il suo scopo
Qualora si renda necessario, la società ha il diritto di opporsi e rovesciare eventuali decisioni contrarie espresse dai familiari del defunto. Un compito istituzionale che Socrem porta avanti da anni, affiancandolo con una costante opera di diffusione della cultura di tale pratica e cercando di sensibilizzare la popolazione anche in relazione ad altre tematiche affini (il testamento biologico, la promozione delle bare ecologiche e così via).
Socrem si batte anche per l’introduzione e il miglioramento di regole e leggi che sostengano la cremazione e con essa la dispersione in natura delle ceneri.
Qualora anche lei volesse aderire al programma della società italiana per la cremazione, non dovrà fare altro che raggiungere una delle tante sedi affiliate presenti sul territorio e compilare i documenti che le verranno sottoposti: Socrem penserà al resto, assicurandole la piena realizzazione delle sue volontà. La società in questione si classifica come Ente Morale, pertanto agisce senza scopo di lucro, impiegando per il normale svolgimento delle proprie attività i contributi gentilmente offerti dai Soci iscritti al registro.
L’Agenzia A.P.F. Casati di Meroni, è certificata SOCREM MILANO come punto di iscrizione alle volontà di cremazione e dispersione delle ceneri.
Perché iscriversi a Socrem
È possibile richiedere la cremazione anche attraverso disposizioni testamentarie, oppure tramite richiesta espressa dal coniuge o, in sua mancanza, dalla maggioranza dei parenti di pari grado più vicini. Costoro saranno tenuti a farne formale richiesta presso il Comune in cui il defunto era domiciliato. In entrambi i casi, i costi e le difficoltà da dover affrontare sono a dir poco notevoli.
Iscrivendosi a Socrem, invece, sarà possibile fruire di una serie di vantaggi. Tra questi la capacità di Socrem di agire, a fronte di costi limitati, come un notaio, producendo testimonianza formale di volontà di cremazione. La società si impegnerà a far valere la volontà del defunto sia nel caso i suoi parenti siano impossibilitati a farlo, sia qualora questi ultimi decidessero di opporsi a tale scelta. Inoltre, Socrem si occupa di portare a compimento tutte le pratiche necessarie presso la sede comunale di riferimento, evitando le incombenze del caso ai parenti del defunto. Ciò fa di questa società l’unica alternativa valida al notaio nel caso qualcuno voglia lasciare le proprie volontà prima di morire.
L’iscrizione a Socrem comporta anche la stipula di un’assicurazione che ha valore in caso di morte per infortunio. Qualora dovesse verificarsi questa circostanza, ai familiari spetterebbe di diritto un rimborso per le spese funerarie di 1.550 euro. Chi fosse interessato, può tranquillamente fare richiesta d’iscrizione presso qualsiasi agenzia di onoranze funebri certificata Socrem. In alternativa, può chiedere ulteriori informazioni presso le sedi affiliate.
Il rapporto tra cremazione e religione
Tutte le religioni si occupano dell’uomo, della sua esistenza e dei motivi che stanno alla base della vita, accompagnando ogni evento con significati, riti, simboli e cerimonie. Tra i passaggi più importanti figura anche la morte, conclusione inevitabile del cammino di ciascun essere umano. Il trapasso è sempre stato al centro di cerimonie e riti sacrali, tesi alla trasformazione e alla perpetuazione dell’anima del defunto. Ogni civiltà ci ha fornito esempi particolari, compreso il cristianesimo, la religione che ci riguarda più da vicino e che da quasi due millenni contribuisce a plasmare la cultura della società occidentale. Nonostante la Chiesa cattolica abbia più volte affermato di accettare le usanze dei territori e dei Paesi in cui il proprio credo si diffonde, ha sempre mostrato un rapporto di convivenza difficile con la cremazione, praticata in Europa e nel nostro Paese già svariati millenni prima di Cristo. Nell’antica Roma, inumazione e cremazione coesistevano, così come in Grecia e in molte altre culture sviluppatesi sulle sponde del Mediterraneo. Dopo il V secolo d.C., in Europa la cremazione scomparve quasi ovunque, per effetto della diffusione della religione cristiana e delle sue credenze, ma anche per l’aumento improvviso del prezzo del legname, che rendeva molto più costosa la pratica. Fu soltanto a partire dall’Ottocento, con gli editti napoleonici e soprattutto sotto la spinta illuminista, che gli anticlericali cominciarono ad opporsi alle rigide posizioni sposate dalla chiesa. Negli ultimi tempi, la volontà mostrata da più parti di ricorrere ad un rito così antico e ricco di significato, ha finalmente convinto la chiesa e lo Stato italiano ad approvare la cremazione, prima con il sigillo pontificio del 1963 e poi con le leggi promulgate a partire dal 1982, che hanno contribuito a regolamentare tale pratica anche nel nostro Paese. Con la cremazione, è stata regolata anche la dispersione delle ceneri, che possono essere conservate in casa, al cimitero o, appunto, disperse in natura.