Una delle consapevolezze della natura umana è quella che, purtroppo, la propria vita debba giungere ad un termine. In tal caso, risulta necessario rivolgersi a un’agenzia funebre, affinché questa possa incaricarsi dell’organizzazione del rito funebre, lasciando ai familiari la possibilità di riportare alla memoria i momenti migliori passati con il defunto appena scomparso.
Senza dubbio, questo è un momento difficile. Eppure, è confortante sapere che ogni membro del personale delle pompe funebri farà ogni cosa in suo possesso il possibile per rendere un minimo più leggero un momento difficile come quello che si sta vivendo. Una delle ultime innovazioni, in quest’ambito, sono le urne biodegradabili con seme, volte a ridare vita alla vita, in quella che può essere considerata come una manifestazione della natura umana, affinché un proprio caro non sia scomparso invano.
Che cos’è un’urna?
Un’urna è un vaso, spesso con una copertura, costituita generalmente da un corpo di forma rotonda e un piedistallo ai piedi di questa struttura. Il termine urna è usato, soprattutto in riferimento alle cerimonie funerarie, per indicare i vasi utilizzati nelle sepolture, sia per contenere le ceneri cremate o come beni tombali, ma è usato in molti altri contesti, oltre a quello strettamente legato a cerimonie di questo tenore, e presentano un design tanto interessante quanto funzionale, presenti nei giardini o come ornamenti architettonici sugli edifici, o collocati all’interno di una grande struttura.
Come suggerisce il nome, le urne per la cremazione sono contenitori destinati a contenere i resti cremati di un defunto. L’acquisto di un’urna per la cremazione, tuttavia, non è obbligatorio in quanto le ceneri possono essere raccolte anche in un contenitore temporaneo o in un sacchetto di plastica trasparente fornito dal forno crematorio. Tuttavia, si suggerisce di ottenere un’urna e conservare le ceneri della cremazione al suo interno, fino al momento in cui si pianifica di posizionare i resti del proprio caro in via definitiva. Allo stesso modo, è necessaria un’urna per la cremazione quando si pensa di porre le ceneri sepolte in una cripta, collocata all’interno di un mausoleo, o di una struttura di tenore simile.
Inoltre, si può scegliere di tenere i resti cremati in un’urna mentre si seppelliscono le ceneri in un cimitero familiare, o in un giardino dedicato all’urna: in tal caso, prodotti come le urne biodegradabili sono considerate particolarmente adatte per l’adempimento di questo proposito. Queste urne sono ecologiche perché realizzate con materiali sostenibili come argilla naturale, fibre vegetali, carta riciclata, legno, etc. Coloro che preferiscono mantenere le ceneri, o una parte delle stesse, possono acquistare un prodotto di questo tipo, che potrà inoltre essere adornato con una serie di scritte, incisioni e bigliettini per la commemorazione di una persona cara e contribuire a creare un caldo ricordo.
Che cos’è un’urna biodegradabile?
Come tutti i reliquiari per la cremazione, un’urna biodegradabile è un recipiente creato appositamente per contenere le ceneri derivanti dalla cremazione di un corpo. Ciò che contraddistingue questi contenitori da altri tipi di urne è il fatto che sono costruite con materiali organici e riciclati che sono stati raccolti in modo sostenibile. Quest’innovativa invenzione risulta essere ideale per le biosepolture e i cimiteri ecosostenibili, perché sono progettate per abbattere notevolmente l’impatto ambientale dei classici cimiteri o delle urne più note. I seguenti materiali possono essere utilizzati per produrre urne biodegradabili per le ceneri:
- Carta riciclata
- Legno
- Foglie
- Terracotta
- Sale
- Sabbia
Queste urne non sono assolutamente composte di metallo o materie plastiche, con l’unica eccezione di un sacchetto biodegradabile, utilizzato come rivestimento interno; inoltre, questo viene sigillato con una colla a basso impatto ambientale. Sono inoltre disponibili urne pendenti biodegradabili per contenere le ceneri del proprio caro scomparso su cui è possibile incidere un testo ed apporre una foto; inoltre, all’interno di questo recipiente, è possibile introdurre alcuni piccoli oggetti, che possono essere seppelliti direttamente con l’urna.
Che cos’è un’urna biodegradabile con seme?
Le urne biodegradabili con seme sono molto più di un comune contenitore: sono un vero e proprio catalizzatore per la vita, realizzato con materiali completamente biodegradabili ed a impatto ambientale quasi pari a zero.
Questo particolare reliquiario viene costruito con una capsula speciale che soddisfa le esigenze di qualsiasi tipo di albero si decida di piantare, risultando ideale per la corretta crescita di un albero o di una pianta, quando il seme viene piantato con i resti della persona amata. Il mix di terreno preparato consente un flusso d’acqua perfetto, mentre il disco di espansione aumenta di dimensioni per mescolare le ceneri, contribuendo allo sviluppo dell’albero. Questo prodotto viene realizzato utilizzando un sistema di creazione personalizzato che non sfrutta additivi, o prodotti chimici in generale. Il degrado del prodotto è rispettoso dell’ambiente a causa dei suoi componenti organici, oltre che della sua particolare tecnologia, in grado di adempiere ad una serie di funzioni impensabili, fino a qualche anno fa:
- Analizza i dati del suolo: le urne biodegradabili con seme sono provviste di un sensore di umidità del suolo e di conduttività, che consente di analizzare la quantità di fertilizzante presente nel terreno, oltre ad essere in grado di misurare la temperatura del terreno circostante, per garantire condizioni ottimali per la crescita del tuo albero.
- Valutare le condizioni ambientali: i sensori di temperatura e umidità dell’aria sono in grado di monitorare la temperatura esterna e l’umidità dell’ambiente circostante, per garantire condizioni di crescita ideali.
- Innaffia autonomamente il tuo albero: il sistema di irrigazione di questo innovativo prodotto è progettato per distribuire l’acqua in modo uniforme attorno al seme e supportare i requisiti di coltivazione, dunque si occuperà di innaffiare autonomamente la pianta per un periodo pari ad un massimo di tre settimane.